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Le visure catastali al centro del dibattito a Casamassima

Il Comune di Casamassima non riesce a prendere una decisione sull'accordo intrapreso con le attività che insistono sull'Auchan della zona. Le attività avevano chiesto un ampliamento dei lotti a propria disposizione e il Comune aveva chiesto in cambio la manutenzione di alcune strade che insistevano nella stessa zona.

Le zone erano state scelte in base alle visure catastali riferite ai terreni che sarebbero stati occupati. La questione nasce dal fatto che, a distanza di tempo, i lotti sono stati assegnati, ma i lavori di manutenzione non sono stati fatti. Questa negligenza ha causato anche la morte di una persona a causa di un incidente dovuto alla mancata manutenzione delle strade interessate dall'accordo.

Tutto ciò non ha fatto che inasprire la discussione in Comune, con tanto di visure catastali alla mano. Se da un lato, il Comune fa pressioni affinché questi lavori vengano finalmente realizzati, dall'altro le aziende non cedono, portando a loro difesa il fatto che l'assegnazione non è stata completata: finché tutti non avranno il loro lotto, inutile sbandierare le visure catastali.

A complicare la situazione ci ha pensato anche la burocrazia: i negozianti hanno avuto il certificato di agibilità delle strutture, ma non hanno ancora il permesso di vendere in quegli edifici. In più, anche se le strutture sono per la visura catastale di proprietà del singolo negoziante, la strada appartiene comunque all'Anas e si rischia di fare dei lavori a vantaggio della società, più che a vantaggio di potenziali clienti.

A bloccare la vendita ci sarebbe lo sportello unico Suap competente per Casamassima: un ulteriore motivo di discussione che invalida le visure catastali e che allontana da una risoluzione ragionevole. L'opposizione non ammette scuse da parte del consiglio comunale: secondo i partiti che contestano quanto accade, nell'accordo sarebbe scritto che, se i negozianti non provvedono ai lavori di manutenzione, il Comune può togliere l'agibilità e riprendersi i terreni.

Un'azione che non è mai stata fatta e che sarebbe il caso di fare, almeno per cercare di risolvere una situazione che si protrae da tre anni. In più, le strade sarebbero di proprietà comunale e non dell'Anas, motivo in più per darsi da fare.